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1826-Antonio-Mosca-Isatis-tinctoria

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Summary[edit] Description: Español: Del cultivo y preparacion del pastel (Isatis tinctoria) por Antonio Mosca. Date: 1826. Source: Mercurio de España 6/1826 pag.54. Author: Antonio Mosca. Italiano: traduzione in italiano dallo spagnolo: Della coltivazione e preparazione del guado o gualdo, (Isatis tinctoria) La coltivazione del gualdo, o guado[1], è praticata in Italia e dà un prodotto abbastanza imporatante. Il Sig. Antonio Mosca ha pubblicato un manuale di “Istruzione pratica” su questo argomento da cui si ricavano le osservazioni seguenti: Le terre più adatte a questa pianta sono quelle composte da argilla e sabbia. Lavorato e concimato il terreno si formano solchi distanti da 3 a 4 pollici tra loro. Ai primi di aprile si semina abbastanza rado coprendo i semi con il rastrello. Dopo che la pianta è spuntata si tolgono le erbacce. A fine giugno maturano le foglie che si accerta staccandone una e sfregandola contro un panno bianco dove lascia un bel verde acceso. Allora si fa la prima raccolta delle foglie, la seconda si fa nel mese seguente e la terza a fine agosto. In alcuni terreni si fa anche la quarta raccolta. Le piante più robuste si lasciano per i semi e quindi non si levano le foglie. Il procedimento per estrarre il colore, riducendo in pasta le foglie per mezzo di macine, richiede molta manodopera, tempo e denaro. Il Sig. Morina, piemontese, ha trovato un metodo che sembra molto efficace e facile. Consiste nel mettere le foglie del gualdo in un mastello di legno o in un catino man mano che si raccolgono. Si versa acqua, fino a coprirle, facendo attenzione che siano sommerse. Si lasciano così per 16 o 18 ore a completare la macerazione che si manifesta con il colore verde giallognolo che assume l’acqua posta in un recipiente di vetro. A questo punto si tolgono le foglie e si lascia riposare l’acqua alcuni minuti per far depositare la terra o altri residui. Si filtra l’acqua lentamente con un panno di lino o di seta. Una volta filtrata si mescola bene con un mestolo per un quarto d’ora o anche più secondo la quantità. Dopo si aggiunge un poco di acqua di calce e si continua a mescolare per alcuni minuti perché si amalgami bene. Nel fondo del vaso si deposita la fecola di un bel azzurro, che si filtra con un telo fine, o meglio con un tessuto di cotone, per finire si mette a seccare su una tavola, prima al sole e poi all’ombra in un posto ventilato, per metterla successivamente in cassette. Licensing[edit] : This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license. :. You are free: to share – to copy, distribute and transmit the work to remix – to adapt the work Under the following conditions: attribution – You must give appropriate credit, provide a link to the license, and indicate if changes were made. You may do so in any reasonable manner, but not in any way that suggests the licensor endorses you or your use. share alike – If you remix, transform, or build upon the material, you must distribute your contributions under the same or compatible license as the original. https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 CC BY-SA 4.0 Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 truetrue. Guado genere di crocifere, coltivata per la tinta di indaco che si ricavava dalla macerazione delle sue foglie.

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Mercurio de España 6/1826 pag.54
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